Con “startup” si intendono quelle società che presentano un’attitudine innovativa, e che sono quindi orientate a rendere fruibile un prodotto sul mercato o un servizio innovativo secondo un business model quanto più scalabile e ripetibile, i due principi cardine ai quali si rifà la più esauriente definizione di startup attribuita a Steve Blank. Vale a dire, riuscire a mettere in campo tutte quelle manovre volte al rapido sviluppo di un progetto ad ampio raggio (scalabilità) e il cui modello potrebbe replicarsi in diversi contesti e periodi senza dover essere troppo rimaneggiato (ripetibilità).
Si può parlare quindi di startup di fronte a un’attività capace di farsi spazio sul mercato, nonché di crescere esponenzialmente in poco tempo, grazie alla sua onda innovativa e per mezzo delle risorse a disposizione.
Quali sono i requisiti che deve presentare una startup?
Il decreto legge 18 ottobre 2012 n° 179 definisce una startup innovativa come società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, di diritto italiano oppure Societas Europea, le cui azioni o quote non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione. Può essere considerata startup innovativa la srl, spa, sapa e cooperativa che presenti i seguenti requisiti:
- non deve essere costituita nè operare da più di 60 mesi;
- deve risiedere o avere una sede produttiva o filiale in Italia;
- il valore della produzione totale annua non deve superare i 5 milioni di euro dal secondo anno di attività;
- non deve distribuire o aver distribuito utili;
- lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico devono essere di centrale interesse;
- non deve nascere da fusione, scissione o cessione di ramo di azienda.
Una startup deve inoltre rispondere a uno di questi criteri:
- le spese in ricerca e sviluppo devono essere maggiori o uguali al 15% del valore maggiore tra costo e valore totale della produzione;
- la forza lavoro dev’essere costituita per un terzo da dottori di ricerca o dottorandi o da laureati che svolgono attività di ricerca da almeno tre anni. In alternativa, i due terzi dei soci o collaboratori devono possedere una laurea magistrale;
- essere titolare o depositaria o licenziataria di una privativa industriale o di almeno un brevetto registrato.
Una volta soddisfatti i requisiti, è necessario costituire una società di capitali, dichiarare l’avvio dell’attività e registrarsi nella sezione speciale del registro delle imprese.
Dallo status di startup innovativa ne conseguono benefici e agevolazioni fiscali, quali l’esenzione dell’imposta di bollo e diritto di segreteria per l’iscrizione nel registro, contratti di lavoro rinnovabili e agevolazioni per l’assunzione di personale altamente qualificato, accesso al credito facilitato con il crowdfunding e i Business Angel, incentivi per gli investimenti in startup e benefici maggiori per le startup di natura sociale.