🍹 Amici di Sabato Spritz, oggi riprendiamo la rubrica iniziata qualche edizione fa sulle storie imprenditoriali degne di essere raccontate! 🚀 La storia di Stewart Butterfield, fondatore di Slack, è una storia che parte da 0 dollari e arriva fino a 27 miliardi di dollari. Schei veri, amici. 💸 Questa storia è una vera e propria lezione di imprenditorialità e creatività. Quasi un manuale tangibile per aspiranti startupper.
💬 Cos’è Slack?
È il 2013 quando Stewart fonda Slack, che si autodefinisce “un’app di messaggistica per le aziende che collega le persone alle informazioni di cui hanno bisogno. Riunendo le persone e permettendo loro di lavorare come un unico team consolidato, Slack trasforma il modo di comunicare delle organizzazioni”. Uno strumento di messaggistica e scambio di informazioni, quindi, utilizzato oggi in moltissime aziende.
👤 Chi è Stewart Butterfield?
Forse pensi che sia un giovane rampollo di buona famiglia, pieno di soldi da investire? Non proprio. Pensa che Stewart Butterfield ha trascorso i primi 5 anni della sua vita in una zona isolata del Canada, vivendo in una capanna di tronchi senza acqua corrente né elettricità per tre anni. Questo perché suo padre era fuggito dagli USA per evitare di arruolarsi nella guerra del Vietnam. Quando Stewart compie 7 anni, la famiglia si trasferisce e lui ottiene il suo primo computer. Da autodidatta, impara a programmare in pochissimo tempo.
💡 Dal fallimento al successo: un percorso sorprendente
Quindi Stewart inizia un brillante percorso nell’informatica? No. Si laurea in filosofia. Sorprendente il nostro startupper. Alla fine degli anni 90, con i primi fermenti di un web in ascesa, pronto a rivoluzionarci la vita, Stewart fiuta l’aria di cambiamento e ritorna al suo primo amore, la programmazione.
Quella di Stewart è anche una lezione sul fallimento e su come le idee migliori spesso partano dal piede sbagliato. Quante volte ti ho detto di non concentrarti ossessivamente sulla prima idea? Di non innamorarti del progetto che hai in mente, finendo per indossare dei paraocchi che non ti permettono di vedere le potenzialità? Stewart non lo ha fatto. Ha guardate le sue prime idee da nuove prospettive.
I successi di Stewart passano sempre, in qualche modo, da un video gioco fallito. Flickr, una sorta di antesignano di Instagram che ha avuto grande successo, arriva dopo il fallimento del gioco Game Neverending.
Slack, il vero capolavoro di Butterfield, acronimo di Searchable Log of All Conversation and Knowledge, passa da un altro gioco online fallimentare chiamato Glitch. E la correlazione con il gaming non è casuale. Stewart e compagni mentre giocano al videogioco, cercano un modo per comunicare tra loro. Ed è qui che scatta la scintilla e decidono di sviluppare un sistema per la comunicazione interna.
👨💻 Lezioni di Startup
Quale esempio migliore del principio che dovrebbe guidare una Startup? Stewart scopre in prima persona una lacuna, esprime il bisogno di qualcosa che manca, trova la soluzione e comprende che questa soluzione può offrire benefici a moltissime persone come lui.
Ed è così che crea Slack, la Startup con il tasso di crescita più alto di sempre, con più di 10 milioni di utenti attivi. Salesforce nel 2020 l’ha acquisita per niente meno che 27,7 miliardi di dollari. Bravino questo ragazzo cresciuto in una capanna, no?
🚀 Come è possibile che Slack sia cresciuta così tanto e così in fretta?
• Feedback prima del lancio: Stewart e il suo team hanno chiesto feedback ad amici e conoscenti prima del lancio, dimostrando quanto sia importante adattarsi al mercato e ai bisogni delle persone.
• Modello freemium: hanno introdotto un modello free per il software aziendale, permettendo alle persone di usarlo fino a una certa dimensione. Questo ha fatto sì che molte aziende ne testassero la qualità e non volessero più farne a meno.
• Passaparola inarrestabile: gli utenti soddisfatti hanno dato il via a un passaparola inarrestabile, questo perché sin da subito Slack ha offerto un prodotto di alta qualità, facile a usare e sicuro.
• Team di vendita dedicato: da subito si è dotato di un team di vendita dedicato a convertire gli utenti interessati in utenti paganti, in grado di rispondere alle loro esigenze.
• User friendly e design intuitivo: Slack ha fatto dell’user friendly, del design intuitivo e delle integrazioni che semplifichino la vita degli utenti, dei veri e propri pilastri. Ha introdotto emoji, chiamate vocali e personalizzazioni divertenti, rendendo l’esperienza utente coinvolgente e non dimenticando mai che l’obiettivo è quello di creare comunicazioni e relazioni migliori tra gli utenti.
• Pianificazione della crescita: pianificare la crescita futura e costruire un prodotto che possa scalare in modo incrementale in base alla domanda degli utenti è stato un altro fattore chiave del successo di Slack.
Questa storia ci insegna molto. Ci ricorda che è importante saper riconoscere quando è il momento di cambiare rotta e sfruttare le risorse già disponibili in modo creativo. Ci dice che comprendere le necessità degli utenti è fondamentale. Butterfield e il suo team hanno sempre ascoltato attentamente i feedback degli utenti per migliorare continuamente il prodotto e garantire che rispondesse alle reali esigenze del mercato. Slack ha inoltre enfatizzato l’importanza dell’adattamento culturale e della continua crescita personale dei dipendenti, creando un ambiente di lavoro positivo e motivante.
In conclusione, aspiranti startupper, la storia di Stewart Butterfield e Slack è un vero e proprio inno alla resilienza, alla creatività e all’innovazione. È la dimostrazione che anche dalle avversità possono nascere grandi opportunità. Quindi, se avete un’idea, non abbiate paura di esplorarla e di adattarla alle esigenze del mercato. E, soprattutto, non temete i fallimenti!
Buon sabato a tutti,
alla prossima storia di successo! 🥂
Andrea
Rimani aggiornato iscrivendoti a Sabato Spritz 🍹 | Leggi l’archivio